Medicinali decongestionanti: rimedi inefficaci o pericolosi per il problema del naso chiuso.

Di recente le piattaforme Netflix® e Disney® hanno lanciato due diverse miniserie sull’OxyContin®, il medicinale che divenne tristemente al centro delle cronache dalla fine degli anni 90’ in USA, e sul quale c’è ancora un processo in corso. 

Le serie hanno portato all’attenzione del grande pubblico il rischio che non tutti i farmaci siano utili quanto pretendono di essere, la possibilità che ci siano alternative con meno controindicazioni, o ancora la possibilità che alcuni farmaci siano usati comunemente in modo non corretto. 

Ovviamente è bene avere fiducia nell’industria farmaceutica e negli enti controllori: sono enormemente maggiori il vantaggi che traiamo dalla loro attività rispetto ai possibili rischi e svantaggi. 

Considerato questo, sempre rimanendo strettamente nell’ambito del pensiero scientifico e senza mai sconfinare nel complottismo, è opportuno considerare anche i medicinali con occhio critico, e scegliere in base a tutte le informazioni possibili. 

Parliamo in questo articolo dei decongestionanti nasali in commercio. Quelli per via orale, divisi tra quelli che impiegano la fenilefrina e la pseudoefedrina, e gli spray nasali da banco. 

 

 

TACHIFLUIDEC®, E ALTRI DECONGESTIONANTI A BASE DI FENILEFRINA 

Un comitato scientifico della Food And Drug Administration, cioè l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, il 14 settembre 2023, a conclusione di uno studio, ha dichiarato che: “i dati scientifici non supportano l’uso della fenilefrina, nei dosaggi attualmente consigliati per l’uso orale, come decongestionante nasale.” 

Il comitato è costituito da 16 elementi, che hanno unanimemente decretato l’inutilità della fenilefrina.
Precedentemente a questo studio, d’altronde, altre indagini della FDA sempre si erano concluse attestando che la fenilefrina non ha alcuna efficacia come decongestionante. 

La posizione assunta ora dalla FDA è particolarmente rilevante, tanto che se ne è parlato anche sulla stampa italiana, e in particolare sull’ Huffington Post, Il Post, e su OK Salute.

Alcuni dei farmaci decongestionanti a base di fenilefrina sono molto popolari anche in Italia, come soprattutto il Tachifluidec®, ma anche Kofidec®, Naxomicin®, Onidra®. 

Questi farmaci, allo stato della scienza, per quanto riguarda l’effetto decongestionante sono da considerarsi “non più efficaci del placebo”. 

 

 

ACTIGRIP® E ALTRIDECONGESTIONANTI A BASE DI PSEUDOEFEDRINA 

Esistono poi sono sul mercato farmaci decongestionanti per via orale a base invece di pseudoefedrina, come a esempio l’Actigrip®. Questi farmaci, soggetti a restrizioni negli USA, in Italia sono più venduti di quelli a base di fenilefrina. 

La pseudoefedrina, a differenza della fenilefrina, è ritenuta avere senz’altro efficacia decongestionante. Tuttavia presenta altri problemi, cioè importanti effetti collaterali e rischi collegati.


Tra gli altri, la pseudoefedrina è un vasocostrittore che può alterare la pressione sanguigna, per cui è già allo stato precluso a chi abbia patologie cardiovascolari, altre patologie gravi, donne in stato di gravidanza, etc.. Questo già risulta dal bugiardino dei farmaci che la impiegano e non è quindi una novità. 

Nel 2023 però PRAC, il comitato per la sicurezza istituito dall’Agenzia Europea del Farmaco, ha avviato una revisione dei medicinali contenenti pseudoefedrina a seguito del possibile rischio di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS), condizioni che colpiscono i vasi sanguigni nel cervello.
In particolare il comunicato del PRAC stesso recita (il grassetto è nostro): “La revisione fa seguito a nuovi dati provenienti da un piccolo numero di casi di PRES e RCVS in persone che usano medicinali contenenti pseudoefedrina che sono stati riportati nei database di farmacovigilanza e nella letteratura medica. 
I medicinali contenenti pseudoefedrina presentano un rischio noto di eventi ischemici cardiovascolari e cerebrovascolari (effetti indesiderati che coinvolgono ischemia nel cuore e nel cervello), inclusi ictus e infarto. Restrizioni e avvertenze per ridurre questi rischi sono già incluse nelle informazioni sul prodotto dei medicinali. Considerando la gravità di PRES e RCVS, il profilo di sicurezza della pseudoefedrina e le indicazioni per le quali i medicinali sono approvati, il PRAC esaminerà le prove disponibili e deciderà se le autorizzazioni all’immissione in commercio per i medicinali contenenti pseudoefedrina debbano essere mantenute, modificate, sospese o ritirate in tutta l’UE. 

Le autorizzazioni per uso di pseudoefedrina dunque, principio attivo di farmaci diffusissimi e impiegati solo per contrastare la congestione nasale, sicuramente un problema per risolvere il quale non è il caso di affrontare grandi rischi, sono in predicato di essere sospese, modificate o ritirate. 

 

 

SPRAY DA BANCO 

Infine, un’alternativa a questi medicinali è il classico spray decongestionante da banco, come il Vicks® Sinex, o la Rinazina®.
È cosa nota che gli spray da banco possono causare dipendenza. Questo è un fenomeno che è stato rilevato al livello scientifico ed è ormai da tempo stato divulgato anche dalla la stampa, come a esempio Wired o il New York Times, tanto che
 esistono persino centri di riabilitazione per la dipendenza da spray nasale. Questa diffusione di informazioni, tuttavia, non ha potuto arginare il fenomeno, esattamente come capita per ogni altra dipendenza. 

La dipendenza si sviluppa in questo modo: lo spray ha la funzione di ridurre il volume del tessuto nasale, consentendo il passaggio di più aria. L’effetto però è breve, e spesso quando cessa il tessuto nasale non solo torna alla dimensione precedente, ma addirittura si gonfia ulteriormente, rendendo ancora più difficile la respirazione e inducendo il soggetto a usare nuovamente lo spray nasale.
I sintomi di questa dipendenza sono: 

  • –  Sentirsi congestionati poco dopo avere usato lo spray decongestionate
  • –  Usare spray decongestionante, ma avere l’impressione che non funzioni
    più
  • –  Sentire la necessità di usare lo spray più spesso di quanto raccomandato
    dalla istruzioni
  • –  Usare lo spray solo per respirare normalmente, ogni giorno.

Fonte: Medicalnewstoday 

Chi impiega spray nasale probabilmente avrà riconosciuto la propria esperienza, essendo questo fenomeno, a diversi livelli di gravità, molto comune.

 

 

PERCHÈ PREFERIRE IL LAVAGGIO NASALE

Noi di Envicon® Medical produciamo e commercializziamo un kit per il lavaggio nasale.

Non raccomandiamo di effettuare i lavaggi nasali prima di valutare l’utilizzo di farmaci perché li commercializziamo, ma al contrario abbiamo scelto di produrli perché sapevamo che il lavaggio nasale è il miglior rimedio contro il naso chiuso.

Il lavaggio nasale è naturale, non ha controindicazioni, non genera dipendenza ed è realmente efficace, come provato ormai da moltissimi studi scientifici, oltre che da un’esperienza millenaria.

Infine, per produrlo non è necessario ottenere brevetti onerosi che devono a ogni costo essere messi a frutto, né è un prodotto che ha “grandi interessi alle spalle”. La sua diffusione è dovuta esclusivamente alla comprovata efficacia e sicurezza. 

 

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